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Lettera aperta all'ERSAFPubblicato Sabato 2 Marzo 2019 alle 14:21 da ADMINNON UMILIATE I DISABILI
Un sentiero attrezzato, una pista sicura nell’oasi naturale protetta della val di Mello.
Un progetto per rendere accessibile a tutti l’area protetta del parco. Idea che a prima vista sembra condivisibile ma che partorisce un mostro, da una parte accogliente e solidale dall’altra deforme e respingente. Provo a spiegarmi. Da oltre trent’anni mi occupo di tutela dei diritti delle persone fragili (minori, disabili, anziani…), da sempre convinto che ognuno ha dignità e risorse da scoprire e consolidare. Ogni azione, anche la più compassionevole, che non rispetta la dignità e che riduce la possibilità di scoprire il proprio potenziale è dannosa per la persona che vogliamo aiutare Quando parliamo di disabilità lo scenario che si spalanca ai nostri occhi è multiforme: persone in sedia a rotelle, ciechi, sordomuti, bambini affetti da sindromi più o meno note, adulti con malattie irreversibili e molto altro. Chi vogliamo aiutare con il progetto di adeguamento di un sentiero per disabili lungo la valle? A chi pensiamo quando vorremmo regalare con questo progetto un attimo di felicità a contatto con una natura incontaminata? Se pensiamo alle disabilità motorie qual è il confine che vogliamo superare con le sedie a rotelle o con la jolette? Quello del parcheggio di fondovalle o quello dei primi ristoranti o ancora vorremmo consentire al disabile di raggiungere l’ultimo rifugio? Tecnicamente le possibilità di spingere questo confine sempre più in la sono pressoché infinite. Ma se l’abbattimento delle barriere fisiche è una necessità e un diritto nei luoghi della vita quotidiana, l’applicazione di questo principio all’infinito e indistintamente produce effetti distorsivi ed aberranti. Si è discusso tanto in passato se fosse giusto consentire a tutti l’accesso in auto alla val di Mello. Si è lottato per evitare l’asfalto e combattuto per non allargare i sentieri, così da permettere, secondo le possibilità e i desideri di ciascuno, di varcare la soglia di un paradiso sensoriale fatto di cascate, ruscelli, profumi, massi. La Val di Mello è un gioiello ecologico, un’area vincolata a livello paesaggistico fin dal 1973 che nel 2009 è diventata una Riserva Naturale Regionale. Togliete questa semplice magia e ad un bambino, a un disabile o a un anziano sembrerà di essere nel giardino di casa, dove si muove sicuro, senza sorpresa e senza alcuna emozione. Per questo penso che una pista attrezzata per disabili in un’oasi naturale protetta è un’aberrazione. Per questo credo che umili le persone fragili che cercano un contatto con la natura superando il proprio limite. Attrezziamo piuttosto il parcheggio di fondovalle, dotiamo il Comune di pulmini attrezzati, aiutiamo la locanda il Gatto Rosso ad avere servizi attrezzati per disabili o sistemiamo il campeggio, ma non spostiamo massi, non lisciamo il terreno per chi vuol tastare ciò che non vede, per chi vuole muoversi in un ambiente incontaminato guidato dai rumori della natura, per chi vuole spingere la sua carrozzina un po’ più in la e magari con l’aiuto degli amici ancora più in la e ritrovarsi dopo un po’ di fatica ad aver conquistato il suo spazio in mezzo alla natura Vi lascio con un consiglio che vi aprirà gli occhi: Gioco d’equilibrio. Cieco sul tetto del mondo – di Andy Holzer. Buona lettura Luca Verri ARTICOLI CORRELATI
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Aberrazione è leggere e ancor di più sapere che esisto persone che pensano in questo modo. Io persona con disabilità da 37 anni mi batto per avere diritto, diritto che rivendico in ogni modo e forma. Oggi mi sono offerte opportunità che ieri non lo erano. Oggi, grazie all'impegno mio e dei tanti disabili e di chi senza avere problemi si sono battuti e si battono con noi e per tutti noi ogni giorno per sostenere i nostri diritti.
A chi ha scritto la lettera anche dai toni dispregiativi dico: io non auguro il male a nessuno, conosco cosa vuol dire vivere in questa condizione, voglio solo rammentare a lei che vorrebbe per se e per chi, sano di fisico, con tutte le cosine a posto la Val di Mello e credo, così a naso, tutto il resto, che la vecchiaia la porterà inevitabilmente a cercare un luogo dove potersi recare ancora una volta a sognare e ad ascoltare la voce del vento o il rumore di una cascata o ancora i profumi della natura. Allora sarà felice di trovare un sentiero accessibile per poterlo fare. Come capita a tutti noi disabili, a volte, di essere felici per piccole cose.