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Codice deontologico della riservaPubblicato Giovedi 15 Aprile 2010 alle 10:33 da JACOPOVal di Mello - Arrampicare in Riserva
La Val di Mello è un magnifico e piccolo paradiso. La Riserva della Val di Mello è stata fortemente voluta dalla comunità degli arrampicatori che per più di trent’anni hanno vigilato perché questa Valle stupenda mantenesse inalterato il suo grande fascino. Una vigilanza ed una pressione etica che ha impedito che la Valle fosse devastata da strade carrozzabili, edifici fuori dalla tipologia locale e che le sue acque azzurre finissero intubate spegnendo per sempre il fascino delle stupende cascate. Più generazioni di arrampicatori sono passate sulle sue pareti, tanti passaggi delicati in punta di piedi che hanno lasciato un paesaggio incontaminato e misterioso come lo trovarono i primi fortunati salitori. Pochissimi sentieri tracciati, pochissimi chiodi, pochissime indicazioni scritte. Perché si è colta l’importanza di salvaguardare questo spazio di gioco e avventura, di rara e preziosa wilderness. Qui avanti abbiamo riportato un “Codice di autodisciplina“ fino ad ora mai scritto ma da sempre rispettato tra le varie comunità di arrampicatori della Valle. La Val di Mello è uno dei luoghi più importanti del mondo per l’arrampicata su granito. Gli arrampicatori qui possono godere di un’infinità e varietà di sfide: dall’aderenza sulle pareti dell’Altare, della Stella Marina e dell’Oasi alle fessure del Precipizio degli Asteroidi e dello Scoglio delle Metamorfosi fino alle salite di alta quota sulle Cime del Castello, Picco Luigi Amedeo e di Cavalcorto. La roccia è una “granodiorite” particolarmente adatta per l’arrampicata, straordinariamente solida e rispetto al più comune granito possiede poco quarzo, ma una grande abbondanza di grossi cristalli di ruvido feldsfato. La Val di Mello, non è solo un luogo per il gioco degli scalatori: le sue falesie, pareti, cime sono state riconosciute Riserva Integrale dal 2009 e fanno parte di un ecosistema più grande protetto come wilderness, per poter godere e conservare di uno stato naturale per noi e le future generazioni. Poiché il numero di alpinisti che visita la Riserva è aumentato nel corso degli anni è diventato importante proporre un codice deontologico. Il vostro aiuto è necessario per garantire che la Val di Mello mantenga anche nel futuro il fascino di un luogo naturale, selvaggio, bello e magico Cosa puoi fare
Aree chiuse - Riserva Naturale Integrale
In questa zona, è proibito il passaggio, la pastorizia, l’arrampicata, la caccia e più in generale ogni attività umana. Si noti bene che il legislatore ha lasciato fuori, le pareti incombenti sulla Val di Mello per permettere nel periodo invernale, la salita e la discesa dalle cascate ghiacciate di Zinna-Giannino, Re-mix, Gola Profonda, Durango, Pica un Poco, Abracadabra, L'altra faccia della Valle, Stella filante, Romilla. Data la particolare delicatezza del luogo, ci si affida al buon senso di ogni “ghiacciatore” per non salire oltre il limite della cascata e in ogni caso non oltrepassare i 1500 di quota e di allontanarsi rapidamente per arrecare il minimo disturbo alla fauna. Rifiuti
E’ illegale abbandonare qualsiasi tipo di rifiuto.Regolamento: Com'è logico pensare, durante l’arrampicata, tutti rifiuti prodotti vanno portati a valle e depositati negli appositi contenitori Il nostro obiettivo è quello di lasciare le pareti della Val di Mello esattamente come le abbiamo trovate in modo che chi verrà dopo di noi, potrà vivere le stesse nostre emozioni. Le ragioni:
Tutto quello che viene gettato dalle pareti, non importa delle sue dimensioni, è sporcizia e potenzialmente in grado di ferire chi passa sotto. Corde Fisse
Regolamento:Tutti gli oggetti lasciati incustoditi da più di 24 ore, sono considerati abbandonati e possono essere sequestrati. Tuttavia la Riserva della Val di Mello, riconosce che ci sono circostanze in cui non è pratico per gli scalatori tornare sulle corde fisse entro le 24 ore. In questi casi, noi chiediamo che si lascino le corde fisse e attrezzature in parete, soltanto nel periodo della loro utilizzazione.
Chiodatura, cibo, acqua e corde fisse in particolare tengono lontano il senso di avventura che gli alpinisti e arrampicatori si aspettano di trovare in una esperienza wilderness. La maggior parte delle pareti della Val di Mello sono designate wilderness e devono rimanere “senza miglioramenti permanenti, senza l’impronta dell’uomo, senza il segno di passaggio”. In particolare la wilderness non è finalizzata a facilitare o a promuovere l’arrampicata. (e per ironia della sorte è proprio ciò che rende così interessante arrampicata in Valle) Boulder - Sassismo
Ci sono alcune cose che si possono fare per ridurre al minimo l’impatto ambientale:
Slacklining
Regolamento: Tutte le linee di slacklining devono essere posizionate in modo da proteggere gli alberi da eventuali danni. Le linee possono rimanere fisse nei campeggi, per il periodo di soggiorno dei proprietari. Fuori dall’area di campeggio, devono essere rimosse quando non sono in uso. Le ragioni: Chi ha già utilizzato le slacklining sa che il loro uso può danneggiare gli alberi. Ci sono molti modi per proteggere la corteggia nei punti di ancoraggio, (tappeti, bastoni, materassi, abbigliamento, ecc..) ma assicurarsi che tutto ciò funzioni. Spit, e l’apertura di nuovi itinerari
Regolamento:
Nuove vie
Se si ha l’intenzione di aprire un nuovo itinerario “domandati del valore che avrà questa nuova salita” Si tratta di una linea classica che anche gli altri potranno godere arrampicando o si è semplicemente spinti dal soddisfare l'orgoglio di lasciare il proprio segno sulla roccia? Fra cinquant’anni cosa si penserà di questa nuova via e di questi spit?Ci sono centinaia di vie già aperte in Val di Mello, un grande ventaglio di alternative prima di pensare ad una nuova traccia nella wilderness della Valle. Le ragioni: La maggior parte delle aree di arrampicata della Val di Mello sono destinate alla wilderness, di gare d’arrampicata, non sono ammesse in queste zone. In aggiunta a queste direttive, la Riserva, non ha interesse ha promuovere l’arrampicata perché diventi uno sport di massa. Arrampicare in sicurezza
Gli arrampicatori raramente hanno avuto necessità di richiedere l’intervento del Soccorso Alpino e del 118, perchè gli incidenti gravi in Valle sono stati davvero molto rari. La maggior parte degli scalatori possiede una buona conoscenza dei pericoli a cui si va incontro sulle pareti e cime della Val di Mello. Probabilmente ciò è dovuto alla fama di trovare vie poco protette che richiedono da subito una buona conoscenza delle tecniche di arrampicata e di assicurazione. Qui di seguito alcuni buoni consigli:
Aree di arrampicata con protezioni fisse
Val di Mello, Placche del Giardino, Moschito Coast. Le ragioni: Ci sono zone come l'area del Sasso Remenno, Pesgunfi, Bregolana in Val Masino e altre falesie più piccole in Val di Mello, le Placche del Giardino e lo Schenun che per ragioni storiche o di limitato interesse alpinistico-esplorativo sono diventate “palestre” di arrampicata sportiva. In questi luoghi è possibile trovare itinerari protetti con spit o fix resinati. Foto: Jacopo Merizzi Testo: Jacopo Merizzi con la collaborazione dei maggiori arrampicatori della Valle ARTICOLI CORRELATI
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Bentornata vecchia pantegana della valle !! ;)