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Le Pagelle
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Cronache dall'Alto Masino - Giugno 2006
3 Luglio 2006 - Commenti 17 |
I COMMENTI DEI LETTORI |
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2 | Inserito Lunedi 23 Aprile 2007 alle 11:03 da saletta |
oibò, si torna alla filosofia. Alla fine si torna a due gradi, che proporrei di ricatalogare in "si passa" e "non si passa" così che ciascuno non possa che ritrovarsi alternativamente nell'uno o nell'altro. Meglio proabilmente ancora fregarsene della difficoltà e seguire il "mi diverto", "non mi diverto" e superare finalmente l'imperativo per cui sulle vie non si va per divertirsi ma per mostrare la propria nerchia agli altri. Stante però la rilevabile impossibilità di battersi sul piano filosofico con materassai e palestrati, tutti presi a sollevare casse di acqua minerale reggendosi con il pisello agli stipiti delle porte (la nerchia appunto)non resta che assistere con interesse al disperato tentativo di Jacopo di ripulire dalla testa del popolo la competizione sulla difficoltà. propongo un concorso, con trapano in palio, a chi dimostra scientificamente l'insussistenza del concetto di difficoltà nell'arrampicata. Propongo a Jacopo di venire con me ad attendere i risultati del concorso sollevando con il gomito casse di vino, così da proiettare le menti....oltre la difficoltà del momento. |
3 | Inserito Martedi 24 Aprile 2007 alle 16:20 da malignetto |
filosofia??? ...ma no!!!sulle vie ci si va proprio per mostrare agli altri o a se stessi(quasi "onanisticamente"?) il livello della propria nerchia...finchè si può! DOPO, quando non si può più, ci si va (finalmente!!!) per divertirsi, se si sopravvive alla prima necessaria fase dell'esistenza ;-) è vero o non è vero!!! saluti dal solito malignetto |
4 | Inserito Martedi 24 Aprile 2007 alle 16:22 da malignetto |
PS. ma nuove vie, facili o difficili che siano in val di mello non ne apre più nessuno? |
5 | Inserito Giovedi 26 Aprile 2007 alle 15:42 da jacopo |
rileggendo il mio elenco, avrei cambiato l'ordine delle salite aggiungendo tra le ultime Delta Minox e la più semplice ma bellissima, Aguas Calientes. Anche le vie sul Precipizio non so se sono correttamente in ordine di difficoltà. Voi cosa ne pensate? |
6 | Inserito Mercoledi 11 Giugno 2008 alle 23:53 da Luciano |
Ma se sul volume masino bregaglia (giallo) NADA POR NADA viene considerata il nuovo mito della valle perchè non compare nelle vie sul precipizio? CMQ è tosta ma estetica fatta di movimenti delicati di anca e di testa. Buona salita. |
7 | Inserito Sabato 18 Ottobre 2008 alle 14:18 da jacopo |
Caro Luciano non sono molti quelli che si sono avventurati su Nada por Nada: complimenti per la salita! Ma è ripetibile? la sua fama terrificante, corrisponde al vero? ciao |
8 | Inserito Martedi 28 Ottobre 2008 alle 13:55 da Diavoletto |
Luciano e Jacopo, Io ci ho provato, lo giuro. Ma Nada por Nada non ne ha voluto sapere, ed io arrampicare per arrivare in vetta e portarmi a casa Nada, a metà via ci ho ripensato ed ho preferito fare il bidet assieme alla contessa. |
9 | Inserito Martedi 24 Marzo 2009 alle 20:48 da colo |
questo é il racconto di Luciano: http://scuolaalpinismoaltabrianza.files.wordpress.com/2008/11/via-nada-por-nada.pdf Complimenti e grandissimo!!!!! |
Mello folies (10)
Melloscatto 2007 (100)
Melloscatto 2008 (66)
Melloscatto 2009 (69)
Petizione contro le centrali in Val di Mello
Occhi aperti sulla Val di Mello
Il primo tentativo di codificare le difficoltà delle pareti nacque nel 1926 con la famosa scala Welzenbach.
Seguirono altre scale di riferimento, francese (classica-moderna), americana, anglosassone, australiana fino ad oggi con l'interessante interpretazione di Jacopo (facile-difficile) che va oltre la pura difficoltà tecnica.
Bisognerebbe scardinare il"riferimento comune"per definire la difficoltà di una via,questo riferimento dovrebbe essere rapportato al potenziale dell'arrampicatore che l'affronta, creando così una nuova scala di valori.
Per alcuni arrampicatori il facile può essere difficile per altri il difficile può essere facile.
Se si considera facile quello che si può fare senza fatica e il difficile quello che si affronta con fatica, noia e fastidio: io ho sempre preferito le vie facili.
Se si considera il "grado" d'incolumità delle vie il rapporto si inverte:
dalle statistiche degli incidenti in montagna si evince che è più facile farsi male su vie facili che su quelle difficili e addirittura la parte più pericolosa è la discesa e non la salita.
Infatti in val di Mello-Masino gli incidenti mortali si sono sempre verificati su vie facili. Per i malcapitati una corda doppia al sasso di remenno, un sentiero roma, una ricerca di funghi,una via spittata sono risultate "difficilissimamente".
Provate ad affrontare la montagna senza alcuna informazione di difficoltà o di itinerario, seguite il vostro istinto.
L'uomo ha sempre cercato di catalogare e regolamentare la propria esistenza ma rimarrà sempre un lato oscuro della via.
Pace e bene
P.Cucchi