Bellezza
itinerario: |
Il nostro voto: 10 |
Impegno |
BSA
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Quota di partenza |
1050 m
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Dislivello |
1°giorno 1500m
2° giorno 1000m
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Periodo consigliato |
Marzo-aprile
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Esposizione |
Sud
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Materiale |
Corda, Ramponi Piccozza |
Punti d'appoggio |

Biv. Manzi |
foto |
Ale
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Autore |
Ale |
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E' la traversata più bella
che si possa fare d'inverno nel Masino: un mix indimenticabile
di guglie patagoniche, distese inviolate e silenzi incontrastati.
Indispensabile una piccola dose di masochismo per uscire dal
primo tratto di bosco: ma una volta fuori tutto cambia.
Disponendo di un giorno in più, invece di scendere in
Val di Mello, si può traversare l'alta Val Cameraccio,
risalire al Passo Cecilia e completare la traversata con la classica
salita del Monte Disgrazia. Ma questa è un'altra storia
1° giorno: dalla Val di Mello
(località Gatto Rosso, 1050 m) si segue il fondovalle
fino al bivio per la Val Torrone ed il bivacco Manzi. Il sentiero
nel tratto boscoso iniziale è molto ripido e va percorso
con gli sci in spalla, almeno fino ad una radura, spesso ricoperta
da neve di valanga (2 ore). Da qui si risale la valle tenendosi
sempre sul lato sinistro, evitando le placche ed i salti della
zona centrale, fino in prossimità del Picco Luigi Amedeo,
dove appare il Bivacco Manzi, colorato di rosso, a N dello sperone
isolato che ospitava la vecchia struttura; piegando a destra
lo si raggiunge in breve.
2° giorno: dal Bivacco si rimonta un pendio morenico fin
sotto al Passo Cameraccio (2950 m), che è costituito sul
versante Val Torrone da un canalino ripido (tenersi sul lato
sinistro).
Dal passo si scende facilmente per circa 200 m in Val Cameraccio
lungo ampi pendii, traversando in direzione di uno sperone che
scende dal Monte Sissone. Si rimonta un dosso e si entra nel
circo terminale, che si risale puntando alla cresta spartiacque,
dove si lasciano gli sci (quota 3250 circa). La cresta S non
presenta problemi se sgombra dalla neve; diversamente richiede
attenzione. Dalla vetta (3331 m) vista magnifica sul bacino del
Forno, su quello di Chiareggio e sul Monte Disgrazia.
Discesa : per la Val Cameraccio. Si segue l'itinerario di salita
fino al dosso citato; da qui, piegando verso destra, ci si avvicina
progressivamente alla costiera del Cameraccio, fin quasi sotto
la Punta del Cameraccio, aggirando una zona di grossi massi a
destra, passando per l'Alpe Cameraccio (2167 m) e raggiungendo
una radura su cui sorge una baita isolata (quota 1850 m circa).
Qui inizia il tratto boscoso che può essere percorso con
gli sci in caso di neve abbondante, traversando a destra alcune
placche (passaggio obbligato) e scendendo alla Casera Pioda (1559
m). Poco dopo il bosco diventa impraticabile ed è necessario
scendere a piedi fino al bivio con la Val Torrone e al Gatto
Rosso.
Bibiliografia: CAI-TCI, Masino-Bregaglia-Disgrazia
(vol. 2°), 1975
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