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Val Masino : Monte Sissone 3331 m
(traversata Val Torrone ­ Val Cameraccio)

Bellezza
itinerario
:
Il nostro voto: 10
Impegno

BSA

Quota di partenza

1050 m

Dislivello

1°giorno 1500m
2° giorno 1000m

Periodo consigliato

Marzo-aprile

Esposizione

Sud

Materiale Corda, Ramponi Piccozza
Punti d'appoggio
Biv. Manzi
foto Ale
 Autore  Ale

E' la traversata più bella che si possa fare d'inverno nel Masino: un mix indimenticabile di guglie patagoniche, distese inviolate e silenzi incontrastati. Indispensabile una piccola dose di masochismo per uscire dal primo tratto di bosco: ma una volta fuori tutto cambia.
Disponendo di un giorno in più, invece di scendere in Val di Mello, si può traversare l'alta Val Cameraccio, risalire al Passo Cecilia e completare la traversata con la classica salita del Monte Disgrazia. Ma questa è un'altra storia
1° giorno: dalla Val di Mello (località Gatto Rosso, 1050 m) si segue il fondovalle fino al bivio per la Val Torrone ed il bivacco Manzi. Il sentiero nel tratto boscoso iniziale è molto ripido e va percorso con gli sci in spalla, almeno fino ad una radura, spesso ricoperta da neve di valanga (2 ore). Da qui si risale la valle tenendosi sempre sul lato sinistro, evitando le placche ed i salti della zona centrale, fino in prossimità del Picco Luigi Amedeo, dove appare il Bivacco Manzi, colorato di rosso, a N dello sperone isolato che ospitava la vecchia struttura; piegando a destra lo si raggiunge in breve.
2° giorno: dal Bivacco si rimonta un pendio morenico fin sotto al Passo Cameraccio (2950 m), che è costituito sul versante Val Torrone da un canalino ripido (tenersi sul lato sinistro).
Dal passo si scende facilmente per circa 200 m in Val Cameraccio lungo ampi pendii, traversando in direzione di uno sperone che scende dal Monte Sissone. Si rimonta un dosso e si entra nel circo terminale, che si risale puntando alla cresta spartiacque, dove si lasciano gli sci (quota 3250 circa). La cresta S non presenta problemi se sgombra dalla neve; diversamente richiede attenzione. Dalla vetta (3331 m) vista magnifica sul bacino del Forno, su quello di Chiareggio e sul Monte Disgrazia.
Discesa : per la Val Cameraccio. Si segue l'itinerario di salita fino al dosso citato; da qui, piegando verso destra, ci si avvicina progressivamente alla costiera del Cameraccio, fin quasi sotto la Punta del Cameraccio, aggirando una zona di grossi massi a destra, passando per l'Alpe Cameraccio (2167 m) e raggiungendo una radura su cui sorge una baita isolata (quota 1850 m circa). Qui inizia il tratto boscoso che può essere percorso con gli sci in caso di neve abbondante, traversando a destra alcune placche (passaggio obbligato) e scendendo alla Casera Pioda (1559 m). Poco dopo il bosco diventa impraticabile ed è necessario scendere a piedi fino al bivio con la Val Torrone e al Gatto Rosso.
 
Bibiliografia: CAI-TCI, Masino-Bregaglia-Disgrazia (vol. 2°), 1975