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E' difficile scegliere la via più bella del Basso, il simbolo delle Dolomiti di Brenta (e non solo ). Sicuramente la Fehrmann è una proposta adatta a molti; tuttavia le difficoltà modeste che essa offre non devono trarre in inganno. Lo svilippo è considerevole e i tiri centrali, che si sviluppano lungo una successione di diedri, richiedono un certo impegno fisico.
Nella parte terminale il tracciato originale seguiva un profondo camino, spesso bagnato. Per questo si è soliti uscire in piena parete, dove tra l'altro la roccia è migliore.
La Preuss rappresentò un exploit per l'epoca, tanto più che fu salita in solitaria e in assenza della benchè minima assicurazione; ancor oggi percorrere la sua roccia rugosa è il modo migliore per uscire in vetta. |
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Recensione
aggiornata il 25/11/2001 17:29:48 da ADMIN |
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