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LA COPERTINA
Non sono avvoltoi che volteggiano durante la ripetizione di Brutamato ye ye al Precipizio degli Asteroidi...
PUBBLICITA'I Protagonisti della Valle - Paolo MasaPubblicato Venerdi 21 Gennaio 2011 alle 02:50 da ARRT1976 - I primi passi in Val di Mello travestito da alpinista. Foto: Jacopo Merizzi La scheda - Paolo Masa – Pilly - L'Infame Masescu.
Il volto e la penna dei Sassisti. Conosciuto da tutti per i suoi formidabili racconti, per il suo profilo americano alla Ray Jardine, per il suo impressionante curriculum professionale di Guida Alpina tra cui 6 vie sul Capitan ( alcune delle quali salite in terza età e in evidente stato di gravidanza), in Val di Mello è stato il protagonista di poche ma straordinarie prime salite. Ironico, beffardo, piccolo e cattivissimo,anticlericale di stampo ottocentesco, cultore della violenza psicologica, vanta tra i suoi ispiratori morali l'imperatore Nerone. Spesso si è esibito in pesanti azioni di mobbing nei confronti dei praticanti l'alpinismo autoreferenziale. Anche a detta della sua ilare compagna Giovanna, non sempre frequentarlo è un piacere. Di natali Malenchi si trasferisce presto sui graniti della Val Masino dove si esprime al meglio nelle fessure. Di carattere forte, intransigente , non molla mai e quando attacca una via raramente torna indietro. Coautore con Jacopo Merizzi della mitica ed introvabile guida “Val di Mello 9000 metri sopra i prati” ed. Stefanoni Poche vie ma tutte di pregio: Sette Aprile, Amplesso Complesso, Via Paolo Fabbri 43, Il Paradiso può Attendere, Polimagò, Patabang, Sadomasa, Micetta Bagnata, Durango.
I Protagonisti della Valle - Jacopo MerizziPubblicato Venerdi 14 Gennaio 2011 alle 02:03 da ARRTAmaca Cassin, tanica d’acqua, fettucce: quasi il Capitan. Jacopo sedicenne al secondo bivacco sulla grande parete sul Pesgunfi 1976. Archivio Jacopo Merizzi La scheda - Jacopo Merizzi – Pissimo, il provocatore, il Duca
Fastidiosamente intuitivo, con la leggerezza della farfalla scivola da una parete alle braccia di una fanciulla, spregiudicato dal sorriso sornione e gran maestro dei fornelli. Si dice di lui che è un finto incosciente, che il suo procedere in aderenza è così naturale da sembrare una danza…. E’ stato l’ideatore di 4 edizioni della festa della “Minoranza arrampicatrice” sulla cima del Precipizio degli Asteroidi, epica cena a base di pesce e vino di pregio Capo branco nella battaglia contro speculazioni d’ogni sorta, è stato il più fervente sostenitore della lotta che ha portato al riconoscimento della Val di Mello come Riserva Naturale . Per colpa delle sue malversazioni, nel gennaio del 2010 Belzebù, suo antico sodale, per poco non lo trascina anticipatamente con se agli Inferi per condividere con lui le sue peccaminose concubine, facendolo cadere da una banale cascata di ghiaccio. Portata miracolosamente a casa la pellaccia, benché pesantemente ammaccato, Pissimo non è cambiato per un cazzo, predisposto come sempre alla battuta fulminante ed inappellabile e allo sberleffo. Unico neo: attualmente si sta dedicando allo sci-alpinismo Coautore con Paolo Masa della mitica guida “Val di Mello 9000 metri sopra i prati ed. Egeria 1985. Le sue salite. Le corna non Fan Peso, Amplesso Complesso, Bodenshaff, Via Paolo Fabbri43, il Paradiso può Attendere, Nuova Dimensione, Le Risposte di Bakunin, il Dolce richiamo dell’aldilà, Oracoli d’Ulisse, Polimagò, l’Albero delle Pere, la Serpe Ripresa, Via per l’Inferno, Patabang, Sadomasa, Micetta Bagnata.
I protagonisti della Valle - Giovanni PiranaPubblicato Venerdi 7 Gennaio 2011 alle 03:27 da ARRTSulla grande parete sopra Cataeggio in Val Masino sulla via del Signor K prima ascensione con Francesco Boffini e Jacopo Merizzi 1977 foto: Jacopo Merizzi La scheda - Giovanni Pirana - Il Pira – il Classico
Conosce la Valle prestissimo ma a differenza degli altri Sassisti è più attratto verso l’alpinismo classico e alle solitarie. Quindi frequenterà la Valle solo di rado... La sua salita più nota in Val di Mello è Micetta Bagnata ma è autore di molte prime ripetizioni e di alcune salite di pregio in solitaria in età giovanissima 16-17 anni, Taldo Nusdeo al Picco Luigi Amedeo, Via del Fratello al Badile, un tentativo al Picco Darwin terminato a pochi metri dalla cima.
I Protagonisti della Valle - Antonio BoscacciPubblicato Venerdi 24 Dicembre 2010 alle 05:34 da ARRTAntonio Boscacci - Fra boscacci - Il Bosca - Sondrio 1949
Gravemente astemio, lettore appassionato di letteratura cinquecentesca, grande calcolatore (laurea in Matematica) e aderenzista supremo. Leggendari sono: la sua straordinaria capacità di aderire sulla roccia, l'auto-controllo, l'intuito e la rapida esecuzione di lunghezze di corda che hanno fatto la storia della Val di Mello Fu scopritore delle scarpe da tennis From sport con la suola liscia in poliuretano espanso: l’anello di transizione tra lo scarpone e la pedula risuolata in aerlite. Fecondo apritore di vie super-ingaggiose ha scritto due guide sulla Valle: Val di Mello ed.Tamari 1980 e Mello ed. Albatros 1990 Una selezione delle sue vie: Sette Aprile, Nada por nada, Il Paradiso può attendere, Nuova dimensione, l’Albero delle pere, Oracoli d’ulisse, Luna nascente, Flauto magico, Okosa, Quadri di una esposizione…
I Protagonisti della Valle - Giuseppe MiottiPubblicato Venerdi 17 Dicembre 2010 alle 04:52 da ARRTLaret - Luglio 1977 partenza per il Pilastro a Goccia sulla parte Nord Ovest del Badile foto: Jacopo Merizzi La scheda - Giuseppe Miotti – il Don
Tra i primissimi frequentatori sistematici del Sasso Remenno può essere considerato il padre del Bouldering in Valmasino. Storica fu la salita di Goldrake nel 1975 6b+, che precorse i tempi. Di ottima formazione artificialista, era all’epoca tra i meglio informati sull’alpinismo Americano. Purtroppo si spinse solo di rado nella vicina Val di Mello, la sua salita più prestigiosa è la severa big wall del Pesgunfi sopra il Sasso Remenno, è anche autore della ripetuta e bellissima Uomini e Topi alle Placche dell’Oasi nel 1977. Giornalista e fotografo è uno dei migliori storici dell'alpinismo delle Alpi centrali.
I protagonisti della Valle - Ivan GueriniPubblicato Venerdi 10 Dicembre 2010 alle 05:37 da ARRTIvan Guerini al Sasso Remenno fine anni settanta foto: Jacopo Merizzi La scheda - Ivan Guerini – il mito - Milano 1954
A Ivan la scoperta, le prime vie, le grandi classiche. Suoi sono gli occhi che hanno visto e raccontato la Val di Mello al grande pubblico. Ivan, tra mito e leggenda, entra in Val di Mello nei primi anni settanta. Affitta diverse baite, prima a Cascina Piana poi a Cà Panscer sotto la cascata del Ferro dove abiterà nei mesi estivi fino al 1980. Punto di riferimento per molti ragazzi e ragazze tra le quali Monica che diventerà sua moglie, incomincia ad arrampicare sui massi del fondovalle. Nel 75 sale il Cunicolo Acuto la prima via di più tiri, poi incomincia ad esplorare le grandi pareti. Scopritore dell’aerlite, suola dall’aderenza superlativa, si trova ad avere sulle placche di granito una marcia in più rispetto ai climber dell’epoca. Con l’uscita del suo libro “Il gioco arrampicata della Val di Mello, ed. Zanichelli”, prima profetica guida di arrampicata, Ivan se ne và dalla valle. Arrampicatore di grande intuito, specialista in fessura, camino, pareti verticali e strapiombanti ha probabilmente nell’artificiale il suo punto debole. Le vie più note: Tunel Diagonale, Cunicolo Acuto, Alba del Nirvana, il Gioco dello scivolo, il Risveglio di Kundalini, il Giardino delle bambine leucemiche, Stella Marina, Oceano Irrazionale, e il Picco Darwin.
I protagonisti della VallePubblicato Martedi 7 Dicembre 2010 alle 10:28 da ARRTVal di Mello 1976 da sinistra, Paolo Masa, Gianni Colombo, Giuseppe Miotti, Giovanni Pirana, Francesco Boffini foto: Jacopo Merizzi Siamo nell’estate 1975 in Val di Mello: i prati tenuti ben ordinati e falciati, le baite gremite di donne e bambini, maiali e tacchini scorazzano liberi sul selciato della mulattiera. Le vacche con i pastori, sono al pascolo negli alpeggi in quota; al Torrone, alla Zocca, al Ferro. Gli alpinisti con grossi zaini e scarponi sono solo di passaggio, diretti al rifugio Allievi o al bivacco Manzi, alcuni di loro alzano lo sguardo sulle grandi pareti del fondovalle. Ci sono Gervasutti, Cassin, Mauri, Pizzoccolo, Nusdeo, Bonatti, i grandi nomi dell’arrampicata italiana… ma le rocce della Val di Mello non hanno nome e non hanno vetta, sono rocce trasparenti. E se anche avessero materia, sarebbe definita inadatta all’arrampicata: orripilanti placconate di solido granito, compatto, improteggibile e liscio. Non ci sono tacche nette dove appoggiare la punta del rigido scarpone e neppure le condizioni storiche, culturali e tecniche per guardare con occhi diversi questa roccia. Dall’alto poi, arriva quel formidabile richiamo, come un canto delle sirene, distrae: è il fascino delle più importanti vette delle Alpi Centrali, il Badile, il Cengalo, la Sertori, il Picco Luigi Amedeo, perché perdere tempo più in basso? L’estate del 1975 è la data della scoperta della Val di Mello come area di arrampicata e, come spesso le cose migliori, accade grazie ad un gruppuscolo di giovanissimi metropolitani. Abbandonate le vesti rigide di un alpinismo stantio e retorico, questi giovani hanno avuto la possibilità di re-inventare l’arrampicata. Fuori dai canoni istituzionali, fuori dal CAI, dai regolamenti, dalle tecniche acquisite, è nato un nuovo modo di rapportarsi alla roccia e più in generale con la natura. Oggi questi fortunati cinquantenni ci raccontano la loro avventura complessa e meravigliosa, e purtroppo irripetibile. In sequenza cronologica o quasi ogni venerdi un "Grande protagonista della Valle" La redazione disegno: Michela Fomiatti
Serata Balcanica in ValmasinoPubblicato Domenica 3 Ottobre 2010 alle 13:43 da ARRTRicordate quando gli zingari giungevano portando con se magia, mistero, musica e racconti di paesi lontani ?Potrete rivevere queste atmosfere al Centro Polifunzionale della Montagna, dalle ore 20.00 ricco buffet a 15.00 € (€ 7.50 per i bimbi) per poi danzare fino all'alba con la trascinante musica dei Muzikanti di Balva e l'ipnotica tromba di Raffaele Kohler ! Info e prenotazioni presso il CENTRO POLIFUNZIONALE DELLA MONTAGNA
CordePubblicato Venerdi 17 Settembre 2010 alle 08:54 da JACOPO20, 40, 50, 55, 60…quale è la lunghezza ottimale della corda? “Il tiro di corda” è per definizione, storico-alpinistico ed ufficiale, lungo 40 metri, ma nella concretezza dell’arrampicata esso varia enormemente stirato o compresso da innumerevoli esigenze.
Rev. 2 - Codice deontologico della riservaPubblicato Lunedi 7 Giugno 2010 alle 11:21 da JACOPOLa Val di Mello è un magnifico e piccolo paradiso e uno dei luoghi più importanti al mondo per l’arrampicata. Qui si può godere di una grande varietà di sfide, dall’aderenza sulle pareti dell’Altare alla Stella Marina e dell’Oasi alle fessure del Precipizio degli Asteroidi e dello Scoglio delle Metamorfosi, fino fino alle salite in alta quota sulle Cime di Castello, Picco Luigi Amedeo e di Cavalcorto. La roccia, una granodiorite è straordinariamente solida e rispetto al più comune granito, possiede poco quarzo, ma molti grossi cristalli di ruvido feldsfato. Dal 27 gennaio del 2009 la Val di Mello è stata riconosciuta come Riserva Naturale grazie alla forte volontà della comunità degli Arrampicatori, che per più di trent’anni ha vigilato perchè questa Valle stupenda, questo spazio di gioco e d’avventura di rara e preziosa wilderness mantenesse inalterato il suo grande fascino.
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