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LA COPERTINA


Non sono avvoltoi che volteggiano durante la ripetizione di Brutamato ye ye al Precipizio degli Asteroidi...


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  Crollata la cascata di Durango

Pubblicato Martedi 19 Marzo 2019 alle 08:07 da ARRT



I blocchi di ghiaccio sono precipitati per 200 metri ed esplosi con un boato sulle rocce sottostanti scaraventando una granaglia di frammenti, alcuni piombati come meteore in direzione del sentiero “protetto” per le fasce più deboli che Ersaf vorrebbe strutturare.
Tutti gli anni la cascata di ghiaccio di Durango al primo caldo esplode e quasi tutte le primavere (meno quest’anno che di neve non ce né) dal bacino della Val Mezzola scaricano imponenti valanghe che in questo tratto di rocce verticali, precipitano nel vuoto. Lo spostamento d’aria causato dall’impatto determina un effetto stranissimo: capitozza tutte le grandi piante che crescono in quest’area (andate a vedere…)
Duecento metri più indietro, dal canale della valle Arcanzolo, scende una valanga che quando la neve è abbondante arriva a coprire il tracciato esistente e rimane presente sul terreno sino al mese di giugno.
Così pure le slavine che si staccano dalle pareti e dai canali di fronte al Gatto Rosso.
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  Perchè diciamo NO al progetto ERSAF Lombardia

Pubblicato Mercoledi 6 Marzo 2019 alle 18:37 da ARRT


Ecco perchè il progetto ERSAF è aberrante devastante e incompatibile con la Riserva Naturale della Val di Mello.



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  Lettera aperta all'ERSAF

Pubblicato Sabato 2 Marzo 2019 alle 14:21 da ADMIN



NON UMILIATE I DISABILI

Un sentiero attrezzato, una pista sicura nell’oasi naturale protetta della val di Mello.
Un progetto per rendere accessibile a tutti l’area protetta del parco.
Idea che a prima vista sembra condivisibile ma che partorisce un mostro, da una parte accogliente e solidale dall’altra deforme e respingente.
Provo a spiegarmi.
Da oltre trent’anni mi occupo di tutela dei diritti delle persone fragili (minori, disabili, anziani…), da sempre convinto che ognuno ha dignità e risorse da scoprire e consolidare.
Ogni azione, anche la più compassionevole, che non rispetta la dignità e che riduce la possibilità di scoprire il proprio potenziale è dannosa per la persona che vogliamo aiutare 
Quando parliamo di disabilità lo scenario che si spalanca ai nostri occhi è multiforme: persone in sedia a rotelle, ciechi, sordomuti, bambini affetti da sindromi più o meno note, adulti con malattie irreversibili e molto altro.
Chi vogliamo aiutare con il progetto di adeguamento di un sentiero per disabili lungo la valle?
A chi pensiamo quando vorremmo regalare con questo progetto un attimo di felicità a contatto con una natura incontaminata?
Se pensiamo alle disabilità motorie qual è il confine che vogliamo superare con le sedie a rotelle o con la jolette? Quello del parcheggio di fondovalle o quello dei primi ristoranti o ancora vorremmo consentire al disabile di raggiungere l’ultimo rifugio?
Tecnicamente le possibilità di spingere questo confine sempre più in la sono pressoché infinite.
Ma se l’abbattimento delle barriere fisiche è una necessità e un diritto nei luoghi della vita quotidiana, l’applicazione di questo principio all’infinito e indistintamente produce effetti distorsivi ed aberranti.
Si è discusso tanto in passato se fosse giusto consentire a tutti l’accesso in auto alla val di Mello.
Si è lottato per evitare l’asfalto e combattuto per non allargare i sentieri, così da permettere, secondo le possibilità e i desideri di ciascuno, di varcare la soglia di un paradiso sensoriale fatto di cascate, ruscelli, profumi, massi.
La Val di Mello è un gioiello ecologico, un’area vincolata a livello paesaggistico fin dal 1973 che nel 2009 è diventata una Riserva Naturale Regionale.
Togliete questa semplice magia e ad un bambino, a un disabile o a un anziano sembrerà di essere nel giardino di casa, dove si muove sicuro, senza sorpresa e senza alcuna emozione.
Per questo penso che una pista attrezzata per disabili in un’oasi naturale protetta è un’aberrazione.
Per questo credo che umili le persone fragili che cercano un contatto con la natura superando il proprio limite.
Attrezziamo piuttosto il parcheggio di fondovalle, dotiamo il Comune di pulmini attrezzati, aiutiamo la locanda il Gatto Rosso ad avere servizi attrezzati per disabili o sistemiamo il campeggio,  ma non spostiamo  massi, non lisciamo il terreno per chi vuol tastare ciò che non vede, per chi vuole muoversi in un ambiente incontaminato guidato dai rumori della natura, per chi vuole spingere la sua carrozzina un po’ più in la e magari con l’aiuto degli amici ancora più in la e ritrovarsi dopo un po’ di fatica ad aver conquistato il suo spazio in mezzo alla natura
Vi lascio con un consiglio che vi aprirà gli occhi: Gioco d’equilibrio. Cieco sul tetto del mondo – di Andy Holzer.    
Buona lettura

Luca Verri
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  Predoni in Val di Mello e saette dal Precipizio

Pubblicato Lunedi 4 Febbraio 2019 alle 18:22 da ARRT



Come saette a ciel sereno giungono voci di un progetto Ersaf per un sentiero cementificato in Val di Mello… speriamo siano solo voci distorte di echi lontani…
Abbiamo ben in mente lo stato di abbandono del “Sentiero Sonoro” di fronte al Sasso Remenno o quello per ipovedenti ai Bagni Masino (80.000 euro). Nel caos di sovraffollamento che già subisce tutti i giorno la Val di Mello, ci mancava proprio un percorso cementificato….. E’ possibile che Ersaf che dovrebbe proteggere e tutelare la RISERVA, non riesca ad immaginare qualcosa di meglio per una luogo magico e potente come la Val di Mello?

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  La repubblica delle banane

Pubblicato Venerdi 4 Settembre 2015 alle 11:56 da JACOPO


Ci sentiamo in dovere di complimentarci con l’ing. Domenico Jobizzi che, con delibera della Giunta Comunale di Val Masino, parere unanime, è riuscito con successo ad approvarsi il progetto di “manutenzione straordinaria da realizzare sul territorio della Riserva naturale della Val di Mello”

Ci corre il sentimento di riconoscenza al Sindaco di Val Masino per l’accurata scelta di altissimo profilo tecnico e giuridico del professionista (ma lo conosce?) ing. Domenico Jobizzi.

Ora ci corre il pensiero e la preghiera al Presidente dell’area protetta ing. Domenico Jobizzi di esercitare opera di controllo nella realizzazione dei suddetti lavori…

La redazione



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  Occhi aperti sulla Val di Mello

Pubblicato Martedi 16 Dicembre 2014 alle 10:36 da JACOPO

Vi consigliamo la “fatica” di leggere sia le controdeduzioni di Mayr che il “protocollo anti fitodepurazione” di Iobizzi, anche solo per farsi una gran risata e farvi una Vostra opinione sul futuro della Val di Mello

- FitoDepurazione - Ing.Iobizzi
- Fitodepurazione - Ing.Mayr

Siamo venuti in possesso del documento (protocollato e quindi pubblico) con il quale l’attuale sindaco di Val Masino e neo (autoeletto) - Presidente della Riserva, boccia la costruzione di un impianto di fitodepurazione a Cascina Piana, progetto partito dalla precedente amministrazione con l’appoggio dell’Ersaf.
Non siamo dei tecnici e lasciamo alle concise ma estremamente chiare note dell’ing. Mayr la spiegazione sulla funzionalità della fitodepurazione dal punto di vista ambientale e strategico e sul probabile perché l’ing. Iobizzi vorrebbe cassarlo…costruzione di una rete fognaria dall’abitato di Rasiga a S. Martino con conseguente distruzione della viabilità rurale e in pratica, l’ennesimo tentativo di costruire una strada in Val di Mello…

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  Cannibalismo

Pubblicato Lunedi 10 Novembre 2014 alle 18:57 da ADMIN


Cascina Piana com’era negli anni 80, un meraviglioso equilibrio tra baite e massi erratici  


La fame… qui governa ed impera solo la fame che per secoli ha tormentato lo stomaco di ogni abitante.
Ancora oggi che c’è abbondanza alimentare e perfino qualche spiraglio di cultura, il solo messaggio recepito è: magna…
Magna tutto finché c’è da magnà!
Magna la nonna ed il nonno, il paese, la casa, la Valle ed il futuro dei figli…una fame immensa e devastante…
Una fame assoluta che nemmeno il duro granito sarà in grado di colmare…

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  Guide alpestri, pedestri, alpine

Pubblicato Mercoledi 25 Giugno 2014 alle 09:48 da JACOPO

Negli ultimi bagliori di sole, ricordo l’infiammarsi della grande parete di ghiaccio della nord del Disgrazia, la sto osservando dal bivacco Oggioni seduto sulla roccia con i piedi a sbalzo nel vuoto; sono solo ed ho 15 anni. Più tardi nella notte, tirati dal vento, i cavi tesi che fissano il bivacco emettono un sibilo inquietante, avvolto nelle coperte, mi sento al vertice della fine del mondo.
All’alba sono in piedi, percorro in breve tempo l’aerea cresta della Corda Molla, raggiungo la vetta senza fatica e poi giù, prima in doppie sul versante sud-est poi di corsa sul ghiacciaio Ventina: è la prima mia solitaria.
L’anno seguente sono ancora al bivacco Oggioni.
Ci sono Giovanni Pirana e il suo amore Serena; anch’io sono con la mia passione Ilaria: in programma c’è la parete nord, all’epoca la più difficile salita di ghiaccio della regione.
Lasciamo nella notte il bivacco e Ilaria che ancora dorme, per calarci sul ghiacciato versante nord. Serena sfoggia un temibile piumino azzurro che avevo imbottito artigianalmente con piume di gallina, fa un freddo cane. Ci alterniamo al comando; la salita sembra davvero infinita, ma non è difficile. Raggiunta la vetta e il bivacco Rauzi, abbiamo come unica risorsa alimentare, una latta di ananas sciroppata…con un mal celato senso eroico, cedo la mia parte a Serena e Giovanni che si fermano qui a passare la notte e scendo lungo la Corda Molla e il passo Kennedy. Nelle striate luci del tramonto come nelle più struggenti vignette di Tex Willer raggiungo il bivacco Oggioni e il cuore della bella squaw Ilaria.
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  Chi gestisce la Riserva della Val di Mello ?

Pubblicato Lunedi 5 Agosto 2013 alle 14:09 da ARRT



Nel prato, mucchi di pietrame appena rimosso, enormi escavatori e grossi camion per il trasporto terra, proprio all'ingresso della Val di Mello in pieno agosto: sarebbero i lavori di ristrutturazione di una minuscola e antica baita a Cà Panscer sotto il Precipizio degli Asteroidi…. Ripristino dell'esistente….senza aumento di volumetria come raccomanda il piano urbanistico della Riserva…
Piccoli lavori di manutenzione, fatti in punta di piedi, che nessuno vede e nessuno controlla.

In questo articolo il nostro Jacopone spiega meglio la situazione paradossale della Riserva...

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  Patabang

Pubblicato Giovedi 4 Aprile 2013 alle 10:00 da ARRT


Patabang e’ una via, una valle , uno stile di vita.
Patabang e’ la storia di un gruppo di giovani che alla fine degli anni’70
ha cambiato le regole del gioco e iniziato un nuovo modo di fare alpinismo.
Dalla voce di Jacopo Merizzi e Paolo Masa, la storia dell’avventurosa scoperta della mitica Val di Mello.

Il regista

Andrea Frigerio, regista e direttore della fotografia milanese, ama coniugare la sua passione per la cinematografia con quella per l’arrampicata e l’alpinismo.
Nel corso del tempo ha realizzato vari film di montagna e avventura, tra cui Socialmente Inutile, premiato al filmfestival di Trento nel 2004 con la genziana d’argento.
Ma non tutto è rosa e fiori: occupa la maggior parte del suo tempo chiuso nel buio di teatri di posa o in piccole sale di postproduzione video.
Deve la sua abbronzatura a fugaci gite in montagna.
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