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Ritrovati i resti del Buddha sul BadilePubblicato Mercoledi 5 Ottobre 2011 alle 13:25 da JACOPO Per lungo tempo mi sono arrovellato, su quale triste sorte avesse atteso quel simpatico Buddha in fragile porcellana, che nel 2005 avevamo condotto in vetta al Badile. Giunto miracolosamente intatto, aveva sopportato con eroico coraggio, seminudo e scalzo, due inverni di ghiaccio e vento, resistendo impassibile ai pirotecnici temporali d’alta quota. Col suo ampio e pacifico sorriso accoglieva in cima tutte le cordate, complice la rapidità con cui la notizia della sua magica apparizione si era subito sparsa per il globo: che ci fa un Buddha sulle Alpi? Ma quel radioso sorriso non ebbe vita lunga: Se non era fuggito di sua volontà, dov’era finito? Esploso in una nube di polvere da un fulmine mandato dall’Alto per sanare l’oltraggio? Rubato da un antiquario svizzero? Vittima delle ire terrene di un integralista cattolico, cultore di Crociate, nostalgico di Sante Inquisizioni e Sacri Macelli? Parole appena sussurrate narrano che nelle raccolte di offerte per elevare su monti e pinnacoli Croci, Madonne, Padri Pii e lapidi di ogni genere, sia stata aggiunta la richiesta di donazioni per l’abbattimento dei simboli profani. Seguendo questo filo di denaro, possiamo immaginare una guida alpina lautamente foraggiata alla testa di una cordata formata da un pallido seminarista e una Trota leghista diretti alla cima al Badile. La spedizione fu probabilmente anche benedetta contro la malasorte, in considerazione del fatto che “la prudenza non è mai troppa”. Quello che fecero della fragile statua è rimasto ignoto fino a qualche settimana fa. Millantatori sostenevano di averlo visto partire da Lampedusa con un biglietto, “turna a cà terun”. Altri lo avevano riconosciuto nelle discariche a cielo aperto del napoletano, altri ancora nei container dei rifiuti di alta tossicità. Invece, poche settimane fa un nostro amico, Beppe Tognini, in discesa dalla solitaria alla via Cassin al Badile, al posto di seguire il sentiero della normale, intraprese una folle discesa in doppia sulla parete sud.
La croce indica dove sono stati ritrovati i resti del Buddha
Era quasi buio quando trovò spiaccicati su una cengia, i resti dorati del povero Buddha.
Dunque non era andato lontano: nella maniera più subdola, vigliacca e sconcia di ogni sentimento ambientale e alpinistico, era stato semplicemente spinto giù dalla rupe. Ma non consideriamolo vittima dell’intolleranza. È probabile che i mandanti abbiano aderito alla nostra petizione, niente più orpelli né tralicci sulle montagne! Quindi coraggio, il VOSTRO lavoro di pulizia è appena incominciato attendiamo grandi novità magari dal fronte altissimo, della Cima del Cervino. Mario ARTICOLI CORRELATI
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qualche anno fa nel canale che fiancheggia la normale al Badile ho trovato dei frammenti dorati che avevo ritenuto fossero preziosissime pepite
Oggi so cosa sono, peccato che sceso in valle li abbia gettati in un cassonetto dei rifiuti
perchè nel bene o nel male il Buddino resterà nella storia del Badile