Andrea Gaddi - Masino Bregaglia Regno del Granito
Pubblicato Martedi 21 Agosto 2007 alle 08:45 da JACOPO
In qualità di pantegana della Val Masino e vecchia Guida Alpina permettetemi di aprire questa recensione scaricando un po’ di veleno. Andrea Gaddi è molto giovane e assai poco conosciuto nel mondo dell’alpinismo, soprattutto in Val Masino dove si aggira furtivo nel fondo Valle...
Andrea Gaddi
Masino Bregaglia
Regno del Granito
Tipografia Polaris Sondrio 2007
€ 24,00
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Sfogliando rapidamente il suo volume trovo diligentemente stralciate quasi tutte le mie vie che anarchicamente abbiamo tracciato sulla Cima Castello, i Pizzi Torroni, sulla punta del Madmen e perfino la classicissima "Via Paolo Fabbri 43" sul Qualido che bene o male è stata la prima aperta sulla parete ed è suo malgrado, una delle più ripetute.
Fastidio accentuato dal fatto che la guida è assai voluminosa e come si legge nelle prime pagine, nell’intenzione dell’autore c’è proprio la volontà di essere completa.
Dopo questo sfogo personale, entrando poi nel dettaglio delle relazioni, si trovano alcuni scivoloni su vie iperclassiche come lo spigolo Gervasutti alla Punta Allievi che negli ultimi tiri è valutato 3 grado al posto di un buon 5+ o sulla via Taldo Nusdeo al Picco Luigi Amedeo dove la grotta al centro della parete è valutata con un vertiginoso 8- invece di un semplice 4+ e i tiri successivi di 5 al posto di un probabile 7….
Ma torniamo al volume e al suo autore. Gaddi non rientra tra gli alpinisti di punta, ma è davvero necessario essere dei gradi alpinisti per compilare una guida?
Oppure è sufficiente essere un buon redattore che con molta pazienza raccoglie e ordina e confronta le relazioni scritte da altri?
Il libro è voluminoso e sfogliandolo ci si rende conto che è il frutto di un importante e dettagliato lavoro di analisi di tutte le cime e pareti del gruppo Masino-Bregaglia.
Si sfoglia con piacere, e la parte iconografica è davvero ottima anzi direi eccezionale.
Le pareti sono eviscerate con foto inedite che ne illustrano tutti i versanti, anche i meno noti, le cartine e gli schizzi sono di ottima qualità e fattura, chiari e precisi; simpatici e spesso azzeccati sono i giudizi estetici che aprono e accompagnano ogni itinerario.
Interessante è l’idea di evidenziare con due scale di difficoltà (la scala UIAA per le classiche e la francese per le via attrezzate) le vie di roccia facendo una netta separazione tra le vie "semplicemente salite" da quelle attrezzare per una comoda e "meccanica" ripetizione. A tal proposito è interessante constatare quanto siano difficili i quinti gradi classici di Gervasutti o Vinci rispetto ai sesti moderni.
Corretto è anche limitarsi ad un’analisi approfondita dell’alta montagna tralasciando il fondovalle e le aree "di sola arrampicata" quali l’Albigna e la Val di Mello tra l’altro, già ampiamente trattate.
Infine, coraggiosa anche l’idea di editarlo e distribuirlo in proprio, by-passando i soliti editori strozzini di guide di alpinismo.
In conclusione a denti stretti, un ottimo lavoro, un libro che merita un posto d’onore nell’affollata bibliografia della regione e che probabilmente con saggezza, restituisce con l’oblio, l’anarchia delle mie antiche passeggiate in parete.
Jacopo Merizzi
Complimenti all'Andreino Gaddi per l'imponente lavoro.
Ottime le foto per trovare gli attacchi delle vie (operazione non sempre facile specie per le moderne...).
Credo sia impossibile, considerata la mole degli itinerari trattati, non incorrere in qualche piccolo errore...
bravo
michele comi