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  Libera l'immaginazione - Battaglie Melliche

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BATTAGLIE MELLICHE

 

C'era una volta una bellissima valle incantata.
Alte pareti si innalzavano maestose da boschi selvaggi.
Solo poche creature vi abitavano e la vita scorreva tranquilla nel silenzio, mosso solo dal canto degli uccelli e dal vento tra le fronde degli alberi.
Nella valle viveva da molto tempo una bellissima fata di nome Polimagò,la quale, nata da un amplesso complesso,godeva di poteri straordinari.
La fata aveva la sua dimora in un posto straordinario e sconosciuto e mai nessuno aveva capito dove fosse; tutti lo chiamavano il Tempio dell’Eden.
La bella fatina era molto colta e, studiando studiando, spesso si divertiva a creare con grande astuzia e maestria bellissime pareti prima inesistenti.
La sua magia era potente e un giorno, presa da un vortice di fiabe, decise di creare con le proprie forze una ripidissima placca e soddisfatta del proprio lavoro la dedicò alle sue mani operose.
Fu a quel punto che li vide.
Dalla sommità della placca guardando verso il fondo della valle un gruppo di strani esseri marciava deciso con piedi di piombo lungo il torrente Mello.
Stette un attimo pensierosa.
La piccola fatina aveva un occhio di falco, e immediatamente li riconobbe.
Erano proprio loro: gli uomini.
Presa dal panico fece squillare il mellotron, e chiamò a consiglio i suoi fidi : il Brachiosauro e il Brontosauro,creature grandi e forti.
Si consultarono ma non riuscendo a prendere una decisione, decisero di rivolgersi al grande Ulisse, noto per i suoi oracoli.
La profezia fu disarmante. 
Gli umani sarebbero tornati numerosi e avrebbero privato la valle del loro unico bene: l’acqua.
Era un vero mellodramma. Bisognava fare qualcosa.
Intanto gli uomini si vedevano sempre più frequentemente nella valle.
Portavano grandi e strani attrezzi, veri mostri meccanici.
La fatina era sì molto potente, ma capì che avrebbe avuto bisogno di aiuto.
Percorse l’intera valle; correva e volava,volava e correva ma doveva raggiungerlo, doveva trovarlo!
Affrontò grandi pericoli, attraversò un tunnel diagonale e un cunicolo acuto , poi finalmente lo trovò.
Un tempo era stato un grande stratega.
Parlarono a lungo, poi decisero. Dovevano salvare la valle.

A notte fonda, rischiarati da una confortante luna nascente, salirono su umidi prati e ripide placche.
Camminarono tutta la notte.
Una stella brillava e il cielo era attraversato da grandi asteroidi che si perdevano negli immensi precipizi dello spazio.

Una leggenda narrava che alla base di una immensa parete era nascosta una grande spada magica; chi l’avesse trovata ne avrebbe tratto forza e coraggio. 
Cercarono giorni e giorni, invano.
Nessuna spada era conficcata in qualsivoglia roccia.
Quando le forze stavano ormai per abbandonarli, la fata alzò lo sguardo al cielo.
Videro il sole che rideva.  L’avevano trovata.
Era là, affilata e tagliente. Mai mano umana avrebbe potuto impugnarla.
La lama vibrava ritta verso il cielo.
Trassero forza da quella visione e carichi di coraggio scesero di nuovo nella valle.
Un piccolo colibrì dal volo leggero venne loro incontro ad avvisarli di fare in fretta.
Gli uomini erano numerosi e il loro operato veloce. L’acqua scemava a vista d’occhio.
I mostri meccanici erano instancabili.

Per fare prima utilizzarono una scorciatoia e, passando attraverso la porta del cielo , giunsero veloci al grande bosco incantato.

Spavento!
Serpi di cemento attraversavano la valle; una piccola verde gemma, priva del nutrimento, stava morendo.

Era davvero troppo.
Attesero una nuova alba.
Gli uomini però avevano capito che qualcosa non andava.
Da giorni ormai sul bosco era calato un muro di silenzio.
Fu così che quel giorno si presentò un esercito di uomini e topi.  L’ora della battaglia era arrivata.

Le creature del bosco si ribellarono; da ogni piccola valle laterale giungevano rinforzi.
I piccoli ma forti gnomi erano decisi a difendere il loro sperone, ricco di bacche e profumati funghi; altre fate accorsero in aiuto utilizzando tutti i possibili stratagemmi: ovunque volavano cristalli di polvere che accecavano gli uomini.
Dal vaso di pandora, finito lì non si sa come, uscì una gigantesca vedova nera e ali di pipistrello... altri morti e feriti.

Gli uomini correvano via come impazziti.  Mai si sarebbero aspettati tanta determinazione.

Formule magiche tuonavano nella valle: LIBELI’..!  LIBELA’ !! 
Caos ovunque.
La battaglia era giunta al culmine; mancava solo l’evento finale.
Gli abitanti dei boschi si riunirono: volete l’acqua? Eccola..!!
Terribile silenzio.
Un piccolo e lontano flauto magico intonava tristi note.

PATABANG !!!

Un ruggente, spaventoso e spumeggiante oceano irrazionale riempì antri e fessure, invase uomini e attrezzi, riempì camini e lisciò placche.
Andò avanti per giorni.
Alcuni uomini già percepivano il dolce richiamo dell’aldilà, altri urlavano ‘’il paradiso può attendere!’’ e per tutta risposta sentivano frasi come ‘ eh no…!  l’unica via che avete deciso di percorrere è la via per l’inferno ! ‘’.

Quando tutto si fu calmato, di nuovo il flauto suonò note dolci.

L’erba crebbe di nuovo, l’acqua ricominciò a scorrere tranquilla e frizzante tra le rocce.

La piccola fata, da tutti elogiata, cambiò la propria dimora.
Decise di trasferirsi più in alto, da dove avrebbe dominato tutta la sua bella valle.
Un grande scoglio le piaceva in particolare, vicino al quale una piccola stella marina protendeva il suo piccolo braccio come a volerlo raggiungere.


La fata, pur se immortale, amava così tanto la propria valle che decise di lasciare un ricordo di sè stessa.
Decise di rinunciare alle proprie fattezze.
Grazie alla magia, una lenta metamorfosi la trasformò in una linea bella e sinuosa che ancora oggi corre verso il cielo.


Sara Finazzi



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READERS' COMMENTS

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1 Posted by ARRT on Friday, October 20, 2006 at 08:47 AM
 
Veramente un bel sogno, sarebbe bello trovare qualcuno che abbia voglia di illustrare il tuo racconto.
Complimenti !!

2 Posted by Rosy on Saturnday, November 11, 2006 at 01:34 PM
 
Bello e intrigante... appena il lavoro mi darà tregua Polimagò avrà un volto!
ciao bimba
3 Posted by Guido on Wednesday, November 15, 2006 at 05:36 PM
 
Stupenda davvero!!!!!
4 Posted by Andrea on Thursday, November 30, 2006 at 01:18 PM
 
Storia fantastica e piena di immaginazione... devo frequentare più spesso il masino.
5 Posted by Roberta on Monday, December 4, 2006 at 09:37 AM
 
Bel racconto. Brava.
6 Posted by Laura e Piero on Friday, December 8, 2006 at 01:26 PM
 
Bello e fantasioso! Complimenti.
7 Posted by Andrea di Bergamo on Wednesday, December 27, 2006 at 09:38 AM
 
Buone feste ragazze in parete (ne vogliamo di più che arrampicano)... siete ancora troppo poche!
8 Posted by Giacomo di Lucca on Friday, January 26, 2007 at 10:03 AM
 
Bel racconto! Mi è piaciuto molto!
9 Posted by Fabio e colleghi on Wednesday, February 21, 2007 at 12:34 PM
 
La Valle è vero, suscita emozioni vive.
Bel racconto!

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