Su le mani in Val di Mello
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Posted by ARRT on Wednesday, November 28, 2007 at 10:27 AM
Disegni realizzati da Simone Pedeferri durante il convegno "Chiodi e Pareti"
Alcune brevi considerazione in chiusura al convegno sulla ri-chiodatura della Val di Mello svoltosi nel Municipio di Val Masino sabato 24 Novembre 2007.
Siamo così sicuri che
l'utente moderno ha bisogno di sentieri verniciati e pareti mitragliate dai chiodi o, viceversa ricerca e predilige un'area di totale wilderness.
Chi può avere interesse a ri-chiodare gli ultimi itinerari naturali e rimasti
selvaggi nelle alpi occidentali?
Ma chi vorrebbe imporre ad ogni costo lo spit soprattutto qui in Val di Mello che per definizione è diventata simbolo di area d'avventura ?
Chi vuole e con quale fine si vorrebbe cancellare tutta una storia di protezione, rispetto e attenzione all'ambiente naturale che qui in Val di Mello è cresciuta in simbiosi con la pratica dell'alpinismo?
Siamo così certi che una ri-chiodatura porterà ad un maggior flusso turistico con un incremento economico per gli abitanti della Valle e che sulle vie di roccia, possano transitare decine di cordate senza crearsi code infinite ?
Siamo sicuri che lo spit sia sinonimo di sicurezza e viceversa tutti i sistemi alternativi usati fino ad oggi, nut, friends, chiodi a lama ecc. siano antiquati, insidiosi e pericolosi?
Infine perchè, tra tutti i progetti di utilità sociale e culturale fattibili, gli enti pubblici ritengono prioritario investire del denaro in una iniziativa non richiesta ne dagli alpinisti storici ne tanto meno da quelli contemporanei ?
Su questi interrogativi si sono sviluppati alcuni interventi che sostanzialmente hanno ribadito un solo concetto: la Val di Mello è un luogo speciale (da poco anche Riserva Integrale), una Valle monumentale che da sempre ha proposto un alpinismo diverso.
Una risposta forte e compatta al grido salviamo il nostro spazio di
avventura: in Val di Mello gli arrampicatori si sono sempre auto-regolamentati condividendo la saggezza di un codice mai scritto
ridurre al minimo il segno del proprio passaggio che ha portato nel tempo ottimi frutti (la Valle è li da vedere).
Ma allora perché questo convegno??
Credo che alla base ci siano due interessi: chi per motivi ideologici vorrebbe cancellare l'esperienza storica della Val di Mello, il concetto di un'arrampicata legata alla natura e lontana dalla competizione e dal gesto sportivo e chi più semplicemente vede nella Val di Mello una importante opportunità di guadagno facile facendosi finanziare dal
pubblico una
messa in sicurezza e un piano di sviluppo "
sostenibile...eco-compatibile ecc. ecc".
In ogni caso ognuno dovrebbe riflettere sul perchè una Valle percorsa sempre in punta di piedi, senza alcun tipo di intervento gestito dal pubblico o dal privato, senza investimenti di sorta, senza chiodature sistematiche ne verniciature di sentieri sia comunque così apprezzata.
Forse semplicemente è considerata come uno dei luoghi più piacevoli da visitare proprio perché soddisfa la ricerca di natura dell'uomo di oggi ?
Una Valle meravigliosa che contro ogni logica del business ha vissuto e continua a vivere a gratis.
La Valle per gli scalatori è La Valle...proprio perchè è diversa da altri posti...è forse Unica nelle le alpi, senza macchine senza grandi campeggi, mai troppa gente(raduni a parte...) , senza grandi clamori...
...questo convegno mi stupisce e l'argomento mi sembra fuori Luogo!
RISPETTIAMO IL GENIUS LOCI
...io sono lontano e ci vengo poco, ma quando ci torno mi piace trovarLa uguale a come La ricordavo!!!
PS. per chi vuole provare il granito ben spittato c'è già Ailefroide !!!
(arrampichiamo liberi senza critiche polemiche o dogmi)!!!