Un nuovo incubo... centrali idroelettriche in Val Masino
Pubblicato Martedi 2 Novembre 2004 alle 09:13 da ARRT
La Direzione Generale Territorio e Urbanistica della Regione Lombardia ha dato parere favorevole alla costruzione di due centrali idroelettriche: nella straordinaria Foresta dei Bagni Masino e nei pressi della suggestiva piana ai piedi del ghiacciaio del Disgrazia.
Sono state inoltre presentate altre due domande di captazione dei torrenti che scendono dal Pizzo Badile e dal monte dell’Oro.
Sembra di assistere alla più spudorata, forsennata ed indegna rapina del territorio di Val Masino. Oltre all’aspetto ambientale, storico e turistico: è stata dimostrata, da parte degli organi predisposti alla tutela, l’assoluta mancanza di buon senso.
Probabilmente in Regione Lombardia non conoscono la foresta dei Bagni, uno dei biotopi lombardi più integri e decantati della Lombardia. Probabilmente non sanno che questa piccola foresta è il centro di 4 laboratori di monitoraggio ambientale e con la cascata del Porcellizzo è un punto di meta per decine di migliaia turisti l’anno.
L’ottanta percento di tutte le acque superficiali della Val Masino sono già state captate dall’Enel; alle quali si sono aggiunte le centrali private della Valle Spluga, del basso Masino e di Sasso Bisolo.
Queste nuove domande vanno ad invadere le uniche aree che fino ad oggi si sono salvate: la testata dell’alta Val Masino e del Disgrazia che tra l’altro sono zona SIC (Sito di Interesse Comunitario) e fanno parte del nascente Parco del Bernina Disgrazia.
La Val Masino è una valle povera con mezzi limitati che ha nell’integrità del territorio l’unica sua risorsa.
Il Sindaco e la nuova Amministrazione Comunale si stanno battendo con eroica determinazione. Ma c’è un netto squilibrio di forze: siamo alle mazze e lance contro i carri armati: un poverissimo Comune di montagna contro imponenti studi di avvocati, di ingegneria, di politici; tutti compatti a spartirsi il business delle acque.
Comitato spontaneo per la difesa della Val Masino e la Val di Mello
Quattro richieste di captazione sono delle vere e proprie rapine, ma rapine particolarmente idiote.
E' come fare a pezzi una statua del grande Michelangelo per farne marmo da costruzione.
Le acque che scendono dal pizzo Badile hanno, anche a livello puramente economico, infinitamente più valore lasciate libere che infilate in un tubo per far girare una dinamo. Per l'energia elettrica la Val Masino mi sembra che abbia già data tanto, 80% di tutte le sue acque sono già state captate dall'Enel e l'altro 10% dalle nuove centraline private.
L'ultimo 10% potrà restare libero per la flora, la fauna e per far battere il cuore agli uomini che ancora vivono e visitano queste montagne?