English Italiano Contatti

  Libera l'immaginazione - Antro


Antro

 

L’avvicinamento fu lungo e faticoso, ma la fatica del cammino fu debitamente compensata dalla bellezza del panorama che ci circondava: pini marittimi, vegetazione di mare e montagna, erba profumata.

Era una giornata mite, di fine aprile; il sole riscaldava i nostri corpi affaticati dal peso degli zaini e delle corde.

Ed ecco..finalmente l’ingresso della grotta.

Se dovessi raccontarvi di me, vi direi che mi sono avvicinata alla speleologia per caso, eppure un caso non era. Qualcosa mi chiamava , sussurrava..’vieni, non avere paura; questo è l’ingresso di un altro mondo,il mondo sotterraneo delle montagne. Il mondo dove l’acqua ha dimorato indisturbata per anni riempiendo caverne , anfratti, meandri,strettoie;oppure, spinta da incredibili forze,ha lavorato le mie pareti forgiando creature meravigliose fatte di roccia e tanta bellezza’.

La mia passione per la montagna non poteva certo esaurirsi in una conoscenza ‘superficiale’ delle rocce; bisognava andare,è proprio il caso di dirlo, in profondità..!

Ed eccoci qui al cospetto di una delle grotte più profonde della penisola.

L’emozione cresce sempre di più! Dovremo entrare in quel buco..?

La guida non ammette esitazioni e, uno dopo l’altro, risucchiati dall’aria che letteralmente tira verso l’interno, iniziamo a strisciare nelle viscere della montagna.

Avevo letto molti libri di speleologia; racconti di lunghe traversate, campi sotterranei in prossimità di pozzi profondi e umidi; esplorazioni protratte allo stremo delle forze e della razionalità.

Nel caldo tepore del letto avevo letteralmente divorato libri su libri e la certezza di trovarmi al sicuro non faceva che amplificare e rendere più viva l’odissea vissuta dai veri esploratori delle caverne: percepivo l’umidità che si insinuava fin nelle ossa, sentivo distintamente il fragore del torrente decine di metri più in basso mentre si incanalava a velocità folle nei meandri tortuosi.

E poi sentivo l’odore della terra: il profumo della vita!

Terminata la lettura, mi crogiolavo all’idea di poter un giorno visitare una di quelle grotte.

Un viaggio inizia sempre da un buon libro, dove non ci sono limiti al sogno e alle emozioni.

Fu così che chiamai un caro amico, affabile guida alpina, con il quale condividevo le mie arrampicate in montagna.

Esperto arrampicatore e appassionato fotografo,accettò con entusiasmo l’idea di affrontare questa bella avventura.

I giorni seguenti vennero dedicati all’organizzazione del materiale e alla scelta delle persone che avrebbero preso parte alla camminata sotterranea.

Organizzammo così un bel gruppo di amici e partimmo eccitati verso quella che a noi sembrava la più bella impresa mai fatta.. ci sentivamo dei veri speleologi!

Se il lettore avesse voglia di seguirmi all’interno dello stretto buco noterebbe subito che il buio è assoluto: infatti le piccole frontali che abbiamo sul casco non sono sufficienti a diradare l’alone nero di buio antico che ci avvolge come un mantello.

Ma finalmente arrivano gli altri con l’acetilene e..meraviglia!

Ampie volte intervallate da camini e strettoie,sabbia fine e bianca,profumo di terra umida.

L’ambiente è spettacolare e molto suggestivo.

Passato il primo impatto di disorientamento, la necessità di ascoltare il corpo e la mente si fa più forte; il corpo vorrebbe uscire, scappare al sole e riscaldarsi sulle rocce; la mente invece razionalizza, osserva con gli occhi della curiosità e dello stupore e già corre libera verso le molteplici gallerie,verso l’aria e l’acqua.

L’umidità è elevatissima, ma passato il primo tunnel il vento cessa di colpo: silenzio.

Per quanto tempo queste grotte hanno vissuto nel silenzio più totale?

Tutto quello che ci circonda è opera dell’acqua che con la sua millenaria pazienza, ora con impeto, ora con lento scorrimento, ha lavorato le rocce creando cavità spaventose.

Gia, l’acqua..dov’è adesso?

Nessun rumore al di fuori dei nostri fiati e dei nostri passi.

La lampada frontale permette di illuminare una piccola parte di ciò che ci circonda, ma sopra e attorno a noi si indovinano spazi bui e immensi..

D’improvviso mi ricordo dei libri letti e rivivo le stesse emozioni..

Mi guardo intorno: la luce gioca sulle pareti, vedo i miei compagni.

Mai come adesso mi rendo conto che un buon viaggio non sarebbe tale senza un buon compagno al fianco.

Dopo una lunga camminata in un bellissimo canyon ci fermiamo in prossimità di un pozzo; alcuni compagni si stanno già preparando a scendere.. l’emozione è forte!

Guardo con meraviglia il baratro che si spalanca sotto di me e le luci sul casco dei miei compagni farsi sempre più piccole; deve essere molto profondo.

La discesa è veramente entusiasmante.

Alla sensazione di vuoto si somma la meraviglia di passare al fianco di immense lame perfettamente verticali e di un colore grigio bianco.

Arrivati nel fondo del pozzo ci accoglie un salone immenso ed ecco finalmente un rombo inconfondibile : ci si presenta davanti una bellissima cascata e le nostre voci sono sopraffatte dal rumore dell’acqua che subito si insinua nei meandri e corre chissà dove.

La nostra marcia prosegue seguendo il corso del torrente sotterraneo ed ecco che, lasciata alle nostre spalle la zona cosiddetta ‘fossile’ della grotta in cui l’acqua non scorre più da molto tempo, arriviamo nella parte ‘attiva’, ricca di laghi azzurrissimi, stalattiti e stalagmiti.

Una vera meraviglia della natura, una vera gioia per l’animo.

Ma le parole sono sterili in confronto a ciò che si può provare in questi luoghi lontani dal tempo e da tutto ed una piccola macchina fotografica non può certo imprimere profumi e sensazioni.

Meglio così, avremo sicuramente un buon motivo per ritornarci, per ritrovarci, per ascoltarci.

Diverse ore abbiamo passato in grotta ed è arrivato il momento, triste per la verità! , di uscire e scaldarci al sole primaverile.

Ancora diversi metri di arrampicata, un piccolo cunicolo in cui strisciare schiaffeggiati dal vento che penetra con una violenza inimmaginabile ed eccoci finalmente.. sotto un cielo ricco di stelle luminosissime!

Sembra incredibile, avevo perso completamente il senso del tempo, seguendo semplicemente i ritmi della grotta.

Già, l’acqua e il tempo.

Gli unici due fenomeni che grazie al loro divenire definiscono il nostro vivere e se non è possibile fermare il tempo è però possibile viverlo col pensiero di una nuova dimensione e allora potremo scegliere se lasciar scorrere la nostra vita come il fragore di un torrente in piena o dolcemente, come lo zampillo di una sorgente di montagna.

 

Sara Finazzi



PUBBLICITA'


I COMMENTI DEI LETTORI

Inserisci il tuo commento
1 Inserito Giovedi 5 Ottobre 2006 alle 11:42 da Andrea
 
Leggere la storia della tua avventura mi ha messo voglia di speleologia!!
2 Inserito Lunedi 16 Ottobre 2006 alle 14:50 da Ila
 
Grande sara, sei riuscita a farmi provare l'ebbrezza di un giro in grotta..che,nonostante geologa, non credo avrò mai il coraggio di provare....Ho deciso di seguire il tuo consiglio e di provare a scrivere qualcosa..sai già di sicuro l'argomento!! Baci
3 Inserito Martedi 8 Maggio 2007 alle 18:38 da proteus
 
…miiih! che ppaura! Però la metafora dell'acqua e del tempo è mirabile. Brava davvero…
PS
L'acetilene serva a condire l'insalatene?

COMMENTA QUESTO ARTICOLO

Nome (richiesto):

Url (opzionale):
 

Codice conferma (richiesto):
Scrivere nel riquadro di destra il codice che appare nel riquadro nero a sinistra
 

Il tuo commento:


 

SOSTIENI VALDIMELLO.IT



RICERCA


GALLERIE FOTOGRAFICHE

Mello folies   (10)

Melloscatto 2007   (100)

Melloscatto 2008   (66)

Melloscatto 2009   (69)




RSS SYNDICATION

RSS


 
Exception "Thread was being aborted."