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  Crollata la cascata di Durango

Pubblicato Martedi 19 Marzo 2019 alle 08:07 da ARRT



I blocchi di ghiaccio sono precipitati per 200 metri ed esplosi con un boato sulle rocce sottostanti scaraventando una granaglia di frammenti, alcuni piombati come meteore in direzione del sentiero “protetto” per le fasce più deboli che Ersaf vorrebbe strutturare.
Tutti gli anni la cascata di ghiaccio di Durango al primo caldo esplode e quasi tutte le primavere (meno quest’anno che di neve non ce né) dal bacino della Val Mezzola scaricano imponenti valanghe che in questo tratto di rocce verticali, precipitano nel vuoto. Lo spostamento d’aria causato dall’impatto determina un effetto stranissimo: capitozza tutte le grandi piante che crescono in quest’area (andate a vedere…)
Duecento metri più indietro, dal canale della valle Arcanzolo, scende una valanga che quando la neve è abbondante arriva a coprire il tracciato esistente e rimane presente sul terreno sino al mese di giugno.
Così pure le slavine che si staccano dalle pareti e dai canali di fronte al Gatto Rosso.
Proseguendo lungo le tracce del sentiero, all’altezza dell’abitato di Cascina Piana, il passaggio si insinua tra i massi di una imponente frana che non avrà più di un secolo.
Questi i pericoli oggettivi che incombono sul versante.
Questa è anche la spettacolare bellezza della Natura Selvaggia: qui la natura è potente, imprevedibile, indomabile, qui il paesaggio è in continua modificazione ed è uno degli elementi che a reso la Val di Mello così straordinaria.
Lo sapevano bene i pastori che in quest’area non hanno mai tracciato sentieri.

Lo descrive l’analisi autorevole della carta geologica, dove il versante viene inserito nella classe di "fattibilità geologica 4" così come indicato nella cartografia del PGT del comune di Val Masino:

per le aree ricadenti in tale classe secondo le relative norme - valide per tutti i comuni della Lombardia - l'alta pericolosità/vulnerabilità comporta gravi limitazioni all'utilizzo a scopi edificatori e/o alla modifica della destinazione d'uso"....

…."deve essere esclusa qualsiasi nuova edificazione"...

…"eventuali infrastrutture pubbliche e di interesse pubblico possono essere realizzate solo se non altrimenti localizzabili"...

..."dovrà essere allegata apposita relazione geologica e geotecnica che dimostri la compatibilità degli interventi con la situazione di grave rischio idrogeologico"....ecc. ecc.

Lo stesso versante rimane all’ombra per 6 mesi all’anno e per almeno 5 come si può ben vedere dalla recenti foto, è coperto da una lastra di ghiaccio.
Vi sembra possibile che ERSAF proprio in questo luogo possa pensare ad un percorso protetto e sicuro per disabili quando sul versante opposto già corre una carrareccia sicura e collaudata nel tempo?
Chi si assumerà la responsabilità di firmare il progetto andando contro le più elementari norme sulla sicurezza?




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I COMMENTI DEI LETTORI

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1 Inserito Martedi 19 Marzo 2019 alle 22:18 da Jacopo
 
Non macelliamo la Val di Mello
grazie Mauro Corona

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