Vado in Sardegna
circa due volte all'anno , quasi sempre in primavera reduce da
sei mesi di autoproibizione arrampicatoria: d'inverno la roccia
è fredda e bisogna mangiare e bere per difendersi dal
rigore delle temperature
Agli inizi di maggio, quando il richiamo dell'elemento minerale mi desta
dalla pigrizia invernale, sento la necessità di uscire dallo stato
di Fat Boy e di raggiungere il mio standard arrampicatorio normale. Allora
con il traghetto migro verso le splendide scogliere della Sardegna.. Il
viaggio di solito inizia con alcune falesie facili, facili, per poi orientarsi
verso delle vie un po' piu' dure , rimanendo però all'interno di
quelle umane con difficoltà massima obbligata attorno al 7°.
Le aree arrampicatorie che prendo in considerazione sono principalmente
due: la prima è quella vastissima che gravita attorno al Golfo
di Orosei e che comprende i Supramonti di Dorgali e di Oliena; la
seconda è quella di Nebida e Masua nel sud-ovest della Sardegna,
forse meno nota, ma con vie bellissime e in forte espansione di novità.
Di solito tendo a non frequentare le falesie di granito a me più
congeniali e mi sacrifico unicamente a quelle calcaree.Per quanto riguarda
la logistica degli accessi alle pareti rimando il tutto ai libri e alle
guide di Maurizio Oviglia che citero' alla fine.Ecco quindi un itinerario
tipo delle migliori falesie da me frequentate.
Si inizia con le placche del Budinetto poste a monte di Cala
Gonone nel Golfo di Orosei,un po' piu' a destra della famosa
Poltrona se si guarda la montagna girando le spalle al mare .
Di solito c'è meno gente che altrove e le vie, poco più
di una decina ,sono tutte attorno al 5°, con la presenza
di un paio di bitiri. Un inconveniente rispetto alla vicina Poltrona
è l'avvicinamento: una ventina di minuti.
Con la visita di Margheddie, il viaggio si inoltra nella bellezza
di un paesaggio mozzafiato. La falesia è immersa nella
macchia mediterranea , sospesa a mezzacosta sopra i famosi grottoni
di Biddiriscottai che caratterizzano la scogliera a nord di Calagonone.
Se si vuole forzare con l'auto il recente divieto di accesso
posto all'imbocco della stradina che conduce alla base delle
pareti, le si raggiungerà in cinque minuti di ripido cammino,
altrimenti bisognerà aggiungere una ventina di minuti
di piacevole camminata. Qui le vie sono appena più difficili
di quelle del Budinetto, su una bellissima roccia a buchi. La
loro lunghezza va dai 30 ai 40 metri..
Cala Fuili è la parte prospiciente al mare della famosa
codula, nota per le vie da superclimber che ne solcano le grotte.
E' un posto bellissimo all'inizio del sentiero che conduce a
Calaluna e che offre una serie di vie abbordabili: due di assoluto
valore immerse in un ambiente selvaggio proprio a picco sul mare:
Silija e Sixteen. E' d'obbligo portare la macchina foto e non
farsi scoraggiare dall'affollamento della caletta che è
molto popolare: sulle vie citate non troverete nessuno! .
Se un giorno piove e si ha la smania di arrampicare, oppure se
si vuole godere un tramonto sul mare da un posto veramente magico
c'è il grottone di Biddiriscottai :numerose le vie facili
all'interno del grottone e la Thailandia non sarà mai
sembrata così vicina
Doverosa infine è la visita alla celebre Aguglia :il monolito più
alto della Sardegna (140 metri) e senza dubbio il più celebrato
data la sua eleganza e la vicinanza ad uno dei tratti di mare più
limpidi del mondo. Ci si può accedere da Calagonone con le barche
o i gommoni, oppure dal Supramonte di Baunei con una bellissima passeggiata.
La storica Via dei Mulini a Vento in sé non è un granchè,
con dei tratti a volte un po' friabili, tuttavia è un itinerario
che, per la particolare bellezza del luogo , è assolutamente da
salire. Inoltre: come il Cervino è nell'immaginario collettivo
la montagna per eccellenza che tutti gli alpinisti devono scalare,l'Aguglia
è per i sardi l'arrampicata per eccellenza e solo dopo averne raggiunta
la vetta sarete considerati dei veri arrampicatori.
Sorvolo La Poltrona che è uno dei luoghi più famosi
e comodi per l'arrampicata in Sardegna , posta immediatamente
alle spalle di Cala Gonone. Ovviamente anche qua le vie sono
bellissime e salgono una roccia fantastica ; tuttavia la presenza
del grande centro sportivo realizzato ai suoi piedi riesce ad
indispormi per la rumorosità dei suoi frequentatori, ma
soprattutto mi infastidisce l'irritante sbancamento e la faraonica
realizzazione delle strutture sportive in perenne fase di completamento.
A questo punto è ora di abbandonare la costa per addentrarsi
all'interno del paesaggio duro e affascinante del Supramonte:
un vero e proprio Far West italiano.
Il dolovere di Surtana ( raggiungibile facilmente da Dorgali
o da Su Gologone) è una spaccatura carsica che taglia
trasversalmente un altipiano mettendo in collegamento, in maniera
inusuale e curiosa, la Valle di Lanaitto ( Villaggio nuragico
di Tiscali, Grotta di Sa Oche) con la Valle dell'Oddoene (Gole
di Gorropu). Qui la roccia, con la vicina parete del monte Oddeu,
è della categoria: talmente sana e scolpita da fare male.
Sul lato destro dell'ottavo pilastro sono state aperte di recente
due vie con chiodatura a spit .Io ho salito quella di destra
che ha il nome di una famosa canzone, forse di Bob Dylan, di
cui ora mi sfugge il nome. Il primo tiro piega un poco a destra
per raggiungere una evidente fessura sormontata da un albero
a cui segue uno strapiombo. Il tutto 150 metri sul 5° sostenuto
di piacevolissima arrampicata. Le informazioni sulla via si trovano
sul libro delle vie custodito nel barettino di legno posto all'inizio
di Cala Gonone. Molto bella anche se un po' scontata è
la via Whish you Were here sul nono pilastro, nel senso che di
vie così ne è ormai piena la Sardegna , mentre
decisamente alpinistica e, a mio avviso un po' sottovalutata
dalla guida di Oviglia , è la via dei fratelli Remy al
decimo pilastro :Coup d'epée, portarsi nut e friend.
La più bella via che ho salito a Surtana e per me in assoluto
una delle piu belle vie in Sardegna , si trova sull'ultimo pilastro
della falesia sud: due lunghezze sublimi ed esposte con roccia
concrezionata di eccezionale bellezza e difficoltà attorno
al 6° sostenuto. Il pilastro si raggiunge o dalla Scala e
Surtana percorrendo tutto il dolovere fino a quasi iniziare la
discesa sulla Valle di Lanaitto ( in questo caso è l'ultimo
pilastro a sinistra), oppure provenendo dalla Valle di Lanaitto
lo si trova subito sulla destra.
Il Monte Oddeu è una nuova miniera di vie lunghe anche
300 metri che si trova nella valle dell'Oddoene, facilmente raggiungibile
da Dorgali . Dato l'ambiente selvaggio e la bellezza del luogo
che ha il fascino dell'Africa, penso sia uno dei posti piu' belli
in cui abbia arrampicato. La Mia Africa è una stupenda
via di duecento e passa metri con un passo selettivo al penultimo
tiro, mentre Sale Grosso di Lorenzo Nadali è un vero e
proprio capolavoro, sul quale prima di darsi per vinti, bisogna
avere la tenacia di cercare le impensabili tasche che la roccia
riesce a nascondere, anche qui la qualità è come
le tette della Manuelina Arcuri: tale da fare male.Il fatto che
siano necessari i friend colloca questa via ad un livello meno
popolare delle altre citate.
Sul supramonta di Oliena, e precisamente sul Cusidore, che è la
montagna più imponente dell'isola, l'arrampicata si fa decisamente
alpinistica, sia per l'avvicinamento che per la lunghezza delle vie che
raggiunge i settecento metri con la classica "Legione Reale Truppe
Leggere" aperta da una cordata di finanzieri un po' paraculi all'inizio
degli anni settanta.A destra di questa via sale la piu' recente "L'Ombra
della mia mano",via di Oviglia lunga trecento metri, con difficoltà
abbordabili e ritorno in doppia.
Il viaggio lascia le pareti del Supramonte diretto verso le splendide
e desolate pareti dell'Iglesiente.qui si trova il maggior numero
e la maggior varietà di relitti che si possa immaginare:
quelli delle devastanti miniere industriali , i relitti biologici
e politici dei loro minatori, i relitti dei villaggi fantasma
che fino a pochi decenni fa ospitavano migliaia di persone. In
un ambiente naturale di rara bellezza, devastato da ferite di
proporzioni bibliche ci sono alcune delle vie più belle
della Sardegna.
Per ora la mia conoscenza si limita alla scogliera di Masua ,
dove si trova la placca a gocce più celebrata d'Italia,
salita dalla bellissima via Supergulp , che da sola vale il viaggio.Ma
se è possibile alcune delle vie che salgono alla sua sinistra
sono addirittura più belle come: Cane Bobly, Down by Law
e Blatoon.
Di solito , dopo una settimana di questa cura i grassi delle
alpi lentamente si sciolgono lasciando il loro posto a quelli
mediterranei, notoriamente meno pericolosi , in compenso i miei
bicipiti a furia di tirare sugli appigli si rimettono in forma
quel tanto necessario a svolgere una dignitosa attività
estiva.
I punti di appoggio a Calagonone sono innumerevoli. Si va dal
campeggio agli appartamenti in affitto, pensioni e alberghi per
tutti i gusti. Personalmente scendo al Costa Dorada un bellissimo
quattro stelle con prezzi appena un po' superiori agli alberghi
di livello inferiore e vado a mangiare Al Pescatore, vicino al
porto, che a dispetto dell'insegna fucsia e di un certo anonimato,
è il migliore ristorante della zona.Se voglio gustare
la cucina di terra vado al celebre Su Gologone, tra Dorgali e
Oliena, oppure al più ruspante ristorante del Monte Maccione,
sopra Oliena.
Qui, nonostante ovunque imperi la più fredda delle piastrelle,
si mangia ottimamente e i prezzi sono contenuti.
Molto valido è anche da Betty Mascia a Villamassargia
tel 0781/75011.
Il discorso dell'ospitalità a Masua è un vero e
proprio punto dolente, se si eccettua la coraggiosa iniziativa
di Flaviano Bessone che da un paio di anni ha aperto a Nebida
La ca' da pria, impostata sul modello delle francesi gite d'etape.L'alloggio
può ospitare una ventina di persone. L'alternativa migliore,
nel caso non si trovasse posto, penso sia quello di dormire all'aperto.
La cosa interessante è che Flaviano Bessone sta "valorizzando"
la zona e apre vie una via l'altra come fosse punto dalla tarantola
ed è ovviamente disponibilissimo ad offrirvi informazioni
e schizzi delle vie(e.mail: acadapria@iol
it).
Per quanto riguarda la bibliografia ottima è quella di
Maurizio Oviglia che si trova in tutte le librerie del continente
e in quelle delle Climbing Area Sarde. I titoli sono: Sardegna
della collana Guida dei Monti d'Italia del CAI-TCI, Pietra di
Luna, Gennargentu ultimo Paradiso, Sardegna non solo mare, ai
quali si aggiunge la Cartina dell'Iglesiente corredata sul retro
dagli schizzi delle falesie.A Calagonone si trova in commercio
un libretto "Arrampicare a Calagonone" messo assieme
dall' arrampicatore locale Corrado Conca.
Paolo Masa Guida
Alpina e Barista.
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