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Val Masino : Pizzo Porcellizzo 3075 m

Bellezza
itinerario
:
Il nostro voto: 8
Impegno

BS

Quota di partenza

1172 m

Dislivello

1°giorno 1350 m
2° giorno 550 m

Periodo consigliato

Marzo-aprile

Esposizione

Sud

Materiale Normale dotazione
Punti d'appoggio
Bivacco Attilio Piacco 2534 m
(adiacente al Rifugio Gianetti)
foto Ale
 Autore  Ale

A confronto coi mostri sacri che lo circondano, il Pizzo Porcellizzo è una cima poco appariscente, non molto elevata e dalla forma un po' tozza. Ma la posizione a cavallo tra Val Masino e Val Codera fa sì che il panorama dalla vetta sia davvero spettacolare. Meglio iniziare la discesa molto presto, in modo da scivolare agevolmente su neve dura fino al Pianone.
1° giorno: dai Bagni di Masino 1172 m si percorre il sentiero per il Rifugio Gianetti, calzando gli sci non appena possibile (solitamente mai prima delle Termopili). I pendii superiori non offrono alcuna difficoltà, mentre fino al Pianone del Porcellizzo (1899 m) parecchi tratti sono impraticabili (2 ore). Da qui conviene oltrepassare subito il torrente, abbandonando il sentiero estivo prima della Casera Zoccone, per risalire un bosco rado e un costone contornato da ometti e ruderi di baite (questa variante consente di evitare una zona di placche). In alto si volge a destra, in direzione del Rifugio e del bivacco invernale.
2° giorno: si aggira in leggera discesa lo sperone S del Pizzo Porcellizzo, in direzione del Passo Porcellizzo Sud. Poco sotto il passo si supera un salto che consente di raggiungere i pendii sommitali. Con molta neve si può arrivare con gli sci in vetta; diversamente si risalgono a piedi gli ultimi trenta metri.
Discesa : per la via di salita. Molto bella fino al Pianone. Tutto dipende dalle condizioni della neve. In annate abbondanti si può sperare di arrivare fin quasi alle Termopili (1400 m).
Bibiliografia:
Rossi-Bonacossa, Masino-Bregaglia-Disgrazia (vol. 1°), CAI-TCI 1977
La Rivista del CAI, gennaio/febbraio 1999, pp. 42-47